Installare la ricetrasmittente CB sul Camper.
Sembra incredibile ma, nell'era della tecnologia e della comunicazione “mobile”, può tornare utile il caro e vecchio CB.
Ecco come installarne uno.
Quando si viaggia in comitiva, oltre agli ormai diffusissimi cellulari, possono tornare utili i cari e vecchi baracchini. Diffusissimi su molti nostri mezzi, le ricetrasmittenti CB sono un comodo e utile mezzo di comunicazione, pratico da usare e praticamente gratuito, eccetto i 12 euro annuali di tassa che occorre pagare per essere in regola. Parlando di normative, infatti, dopo la prima installazione occorre presentare una semplice dichiarazione di possesso di apparati CB, e pagare la tassa annuale di 12 euro alla tesoreria provinciale competente. Da poco tempo è possibile inviare via mail la dichiarazione di possesso, altrimenti la prassi già consolidata consisteva nell'inviare a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno la dichiarazione di possesso, unita alla ricevuta di versamento di 12 euro.
Passiamo allora ad alcuni cenni tecnici, espressi in modo elementare, senza addentrarci in noiose lezioni di trasmissione, che riguardano il CB: si tratta, come molti sapranno, di un apparecchio in grado di trasmettere e ricevere un segnale su una banda che si aggira sui 27 mhertz,
come potenza di trasmissione non può superare per legge i 5 Watt, in alcuni paesi europei il limite scende a 1 W, e il sistema ideale (e installato alla perfezione) dovrebbe riuscire a trasmettere tutto il segnale prodotto, ovvero dovrebbe irradiare tutti e 5 i watt prodotti, diversamente avremo dei watt che rimangono nel circuito antenna - ricetrasmittente e che creano delle onde stazionarie, che se superano certi limiti possono danneggiare l’apparecchio, bruciando i finali di potenza. Proprio per questo motivo dopo l’installazione è necessario, alla prima accensione, un apparecchio che misuri il R.O.S. (Rapporto Onde Stazionarie), detto rosmetro, che andrà interposto tra il cavo di antenna e la ricetrasmittente, e che ci permetterà di verificare la bontà delle nostre operazioni.
Per le accortezze d'uso e altri dettagli:
Installazione
Ma veniamo adesso all’installazione vera e propria di un cb: pur non essendo un’operazione difficile, richiede una certa dimestichezza con il fai da te e con l’elettricità, pertanto se non ci sentiamo pronti per un intervento del genere rivolgiamoci a un’officina specializzata, che effettuerà il lavoro al nostro posto. Partiamo con il ricercare la giusta posizione all’antenna: ricordiamo che la posizione ideale sarebbe sul tetto del camper, fissata a un idoneo piano di massa in acciaio inox, e collegata al telaio del veicolo mediante un cavo di massa. Tuttavia, spesso capita che, sia per comodità che per velocità, sui nostri mezzi l’antenna venga posizionata in prossimità del cofano motore: l’operazione è sicuramente fattibile, ma dobbiamo ricordare alcuni particolari. Come prima cosa la bobina della nostra antenna dovrà essere posta non in prossimità del metallo della carrozzeria, pertanto se si vuole forare il parafango ricordiamoci di effettuare il foro il più possibile in alto, permettendo alla bobina di sormontare il parafango; altra accortezza da tenere presente è che l’antenna dovrebbe essere abbastanza lontana dal tetto (se di alluminio) e comunque dalle pareti, il tutto sempre onde evitare che il nostro ROS risulti troppo alto. Diciamo che la posizione sul cofano, che è di compromesso, potrebbe misurare valori più alti del normale ma che materialmente non sono dannosi, andandosi ad attestare sui 2,5 ROS, anziché i normali 1,2. Decisa la nostra posizione, e se non si vuole forare la carrozzeria del mezzo, andremo a realizzare una staffa di supporto dell’antenna, che realizzeremo in acciaio inox , da 1 o 2 mm di spessore, la staffa sarà piegata ad hoc sul punto di aggancio, mediante la realizzazione di una dima di cartoncino che ci aiuterà anche con le misure e con gli angoli di piegatura.
Una volta fissata sul mezzo, la collegheremo anch’essa con un cavo di massa, che la collegherà meglio al resto del mezzo, che sarà diventato il nostro piano riflettente. Arrivati a questo punto, dovremo trovare una via di accesso all’interno dell’abitacolo per il filo dell’antenna, anche forando la paratia, ricordandoci di effettuare un foro leggermente più ampio del necessario e, una volta passato il cavo, andremo a sigillare il foro con del silicone, che eviterà l’entrata di acqua e spifferi di freddo e proteggerà il cavo dalla corrosione per sfregamento sul metallo. Una volta effettuate le operazioni sul cofano, possiamo passare dentro l’abitacolo: qui, dove più ci rimarrà comodo, andremo a installare la staffa di supporto del nostro cb. Se l’apparecchio è di piccole dimensioni una location ottimale potrebbe essere sotto o sopra l’autoradio, se si dispone di alloggiamento doppio din e di autoradio a un din. Oppure sul cruscotto o in basso, davanti alla leva del cambio, come nel nostro caso.
Fissato il nostro “baracchino”, dovremo collegarlo all’alimentazione, che andrebbe presa direttamente alla batteria, interponendo un fusibile da 5A sul polo positivo per prevenire cortocircuiti, ricordandoci di predisporre degli spinotti bipolari per poter scollegare la trasmittente in caso di necessità. Sistemata anche l’alimentazione, andremo a concludere le operazioni fissando il connettore sul cavo dell’antenna, denominato comunemente PL, sempre senza accorciare il cavo fornito con l’antenna, il quale è già dimensionato alla lunghezza giusta per l’antenna; semplicemente andremo a spellare circa 3 cm di guaina esterna, senza recidere la calza di schermatura che ripiegheremo sul cavo arrotolandola, poi scopriremo mezzo cm del filo interno e avviteremo il nostro PL sulla calza precedentemente arrotolata.
Con questa operazione ci ritroveremo con il centrale del filo che fuoriuscirà dal centrale del PL: adesso avremo due modi per fissare il filo, semplicemente ripiegandone un po’ sul centrale del connettore oppure con un piccolo punto di saldatura a stagno. La scelta sarà solo vostra: noi, nel nostro caso, abbiamo preferito saldare. A questo punto siamo pronti per la prima prova di trasmissione, collegheremo il cavo dell’antenna al nostro rosmetro, e lo strumento alla ricetrasmittente: una volta accesa, basterà premere sul microfono e noteremo lo strumento muoversi e segnare i nostri ros. Se tutto è a posto, e le operazioni sono state effettuate come descritto, non resta che fissare il porta microfono in un punto comodo da raggiungere anche mentre si è alla guida e potremo cominciare a trasmettere e dialogare con i nostri compagni di viaggio.
Che cosa ci serve
• Ricetrasmittente CB • Antenna • Faston maschi, femmine e tondi • Viti acciaio inox • Trapano avvitatore • Saldatore a stagno • Guaina termoretraibile • Porta fusibile e fusibile
Vi diciamo che...
"Vi diciamo che..." è una interessante sezione del nostro sito dove condividiamo notizie ed esperienze di manutenzione e Fai da Te . Un valido aiuto per risolvere più facilmente i piccoli problemi che di tanto in tanto dobbiamo inevitabilmente affrontare...
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Installare la ricetrasmittente CB
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Frigo trivalente
Funzionamento frigo trivalente e manutenzione
Problemi con il frigo sul camper?
Questa è la spiegazione di un frigorista che vi aiuterà a capire come funzionano i nostri frigo e perché in estate non funzionano a dovere, con alla fine alcuni consigli per farli funzionare meglio.
Vi siete mai chiesti come si possa ottenere freddo da una sorgente di calore? È il principio sul quale lavorano i nostri frigo. Basilarmente è lo stesso che possiamo notare quando bagnando una mano si prova poi una sensazione di freschezza per tutto il tempo in cui l’acqua evapora. Quindi deduciamo che l’evaporazione sottrae calore, nei frigo il processo avviene in una serpentina dove l’ammoniaca evapora o meglio,prima viene scaldato per portarla allo stato gassoso, poi condensata nella parte superiore e allo stato liquido passa poi all’interno del frigo dove tramite l’idrogeno evapora raffreddando.
Come funziona.
L'unità si compone di quattro parti principali: la caldaia, il condensatore, l'evaporatore (interno al frigo) e il dispositivo di assorbimento. Quando l'unità funziona a gas, il calore è assicurato da un bruciatore. Nel funzionamento ad elettricità, il calore è prodotto da una resistenza inserita nella caldaia.
La carica è composta da una miscela di ammoniaca, acqua e idrogeno. Questi sono ad una pressione sufficiente per far condensare l'ammoniaca alla temperatura ambiente. Quando viene riscaldata, nella caldaia si producono vapori d'ammoniaca e acqua che salgono fino al condensatore. il vapore acqueo si condensa prima e ritorna nuovamente dentro la caldaia, lasciando che il vapore asciutto di ammoniaca passi nel condensatore. Il condensatore è dotato di alette di raffreddamento che contribuiscono a far raffreddare il vapore di ammoniaca a mezzo dell'aria che circola esternamente. Il processo di condensazione porta alla formazione di ammoniaca liquida che, a sua volta, viene convogliata nell'evaporatore.
Nell'evaporatore confluisce idrogeno. L'idrogeno passa attraverso lo strato di ammoniaca. Ciò produce l'effetto di abbassare la pressione del vapore di ammoniaca, abbastanza da permettere che l'ammoniaca liquida passi allo stato gassoso. L'evaporazione dell'ammoniaca estrae molto calore dall'evaporatore. Ciò, a sua volta, estrae calore dal comparto per alimenti ove lo stesso è posizionato, abbassando quindi la temperatura all'interno dell'intero frigorifero.
La miscela allo stato di vapore fra ammoniaca ed idrogeno passa dall'evaporatore al dispositivo di assorbimento. Un gocciolamento continuo di soluzione debole di ammoniaca (l’acqua che torna nella caldaia) entra nella parte superiore del dispositivo di assorbimento. L'alimentazione avviene per gravità . Questa soluzione debole scende attraverso il dispositivo di assorbimento. Entra quindi in contatto con la miscela gassosa di ammoniaca e idrogeno ed assorbe rapidamente l'ammoniaca dalla miscela. L'idrogeno alleggerito dal carico di ammoniaca risale quindi nell'evaporatore. L'idrogeno circola continuamente fra dispositivo di assorbimento ed evaporatore.
La miscela di ammoniaca che si produce all'interno del dispositivo di assorbimento scende nel contenitore sottostante e, successivamente rientra nella caldaia, completando così il ciclo di funzionamento.
Questo ciclo è continuo, fino a che si produce calore nella caldaia. Un termostato che controlla la fonte di calore regola la temperatura dello spazio refrigerato.
Tenuto conto che il liquido refrigerante è ammoniaca, si possono ottenere temperature con uno sbalzo di 40° rispetto alla temperatura esterna.
La manutenzione
La manutenzione è normalmente abbastanza semplice. Il bruciatore ed il tubo di scarico devono essere mantenuti puliti e la fiamma deve essere azzurra ,senza odori di gas combusti. In caso si senta puzza di gas bruciato dopo aver pulito il camino è opportuno vuotare il fondo della bombola gas, dove potrebbe essere rimasto gas scadente.
Prima di metterlo in esercizio, il frigorifero dovrebbe essere attentamente livellato. Una pendenza eccessiva impedisce il funzionamento.
I consigli per un buon rendimento
Quando si parcheggia il veicolo il frigo va esposto a nord, in modo che il sole non scaldi l’intercapedine.
Infatti il calore impedisce al condensatore di fare il suo lavoro, per questo si ricorre all’aiuto delle ventole, che vanno posizionate in modo da creare un flusso di aria dal basso verso l’alto e possibilmente tra condensatore e assorbitore. purtroppo i kit in vendita tendono ad estrarre l’aria dall'intercapedine senza che la maggior di essa parte passi dal circuito, e se non si lasciano sempre accese tendono a bloccare il flusso naturale dell’aria, in quanto tappano la griglia.
La differenza termica tra freezer e temperatura ambiente deve risultare di 40°c con il termostato al massimo. Il termostato regola infatti la fiamma o l’elettricità, quindi se la fiamma vi resta sempre al minimo controllate il meccanismo nella manopola di regolazione temperatura, magari un colpo può averlo spostato.
Se tutto questo è a posto e comunque il frigo non funziona significa che la miscela all’interno si è deteriorata. In questo caso dopo averlo smontato con la cura di isolare i fili e il gas si può provare a capovolgerlo piu’ volte, ma solo nel 30% dei casi si risolve il problema. Una altra soluzione è ricaricarlo, in quanto a comperarlo usato può dare gli stessi problemi.
Ovviamente prima di spendere 1000 euro per un frigo nuovo che magari funziona come quello che avete controllate tutti questi dettagli. -
Installare un Inverter
Installare un inverter. Corrente pronta per l’uso
Un inverter consente di commutare la tensione continua in corrente alternata, utilizzabile per i vari dispositivi domestici. Vi mostriamo come montarne uno a bordo del nostro camper.
L’inverter è un importante apparecchio che sta sempre più prendendo piede come accessorio in aftermarket: la sua funzione è quella di convertire la tensione continua della batteria a 12 V in corrente alternata in 220V, alla quale potremo collegare normali dispositivi domestici.
Iniziamo col dire che è importante dimensionare in nostro inverter in funzione degli utilizzatori che intenderemo usare, ma soprattutto che l’inverter ha due potenze da controllare in fase di acquisto: la potenza continua, ovvero la capacità dello strumento di erogare continuativamente tale tensione, e la potenza di picco, quella tensione che l’inverter potrà produrre per brevi periodi, richiesti dal primo avviamento dell’utilizzatore.
Detto questo, aggiungiamo che maggiore sarà la potenza erogata dall’inverter e maggiore sarà la sezione dei cavi con i quali lo collegheremo alla batteria, minore dovrà essere la distanza tra inverter e batteria, proprio perché più corti saranno i cavi e meno scalderanno sotto la corrente che li attraverserà.
Nel nostro caso l’inverter è stato posto nel gavoncino batteria, proprio adiacente alla stessa, e collegato con cavi di sezione 25mmq di circa 20 cm di lunghezza, avendo una potenza di 1500w continui e presupponendo di usarlo con un asciugacapelli da 1000w come massima intensità di utilizzo. Per il resto, l’apparecchio verrà utilizzato con tv e dvd oppure per ricaricare pc portatili e affini. Per il dimensionamento dei cavi dobbiamo utilizzare la legge di Ohm: ad esempio se utilizzeremo un elettrodomestico da 1200w in 220v avremo un assorbimento di 100 A, maggiorato del normale assorbimento dell’elettronica dell’inverter, in buona sostanza basterà dividere i W dell’inverter per 12 Volt e otterremo l’assorbimento in Ampere. Un ulteriore avvertimento sta nell’utilizzare inverter potenti con utilizzatori energivori solamente con motore acceso e alternatore in carica, poiché la batteria con un assorbimento importante (e comunque sopra i 50 A) subirà una scarica veloce e repentina, in maniera esponenziale rispetto all’assorbimento.
Installazione
Ma passiamo ora a vedere come poter remotizzare l’accensione dell’inverter, che è stato posto in un gavone esterno. Risulterebbe scomodo ogni volta uscire per accendere l’apparecchio, pertanto semplicemente togliendo le 4 viti della mascherina frontale dell’inverter, rimuoveremo l’interruttore di accensione, e sui capi dei due fili andremo a installare dei comuni faston femmina, ai quali, con dei capicorda maschi, collegheremo due cavi della lunghezza necessaria ad arrivare al posto da noi scelto per l’installazione interna di una presa e dell’interruttore di accensione.
Tale piccolo intervento, comunque, non comporta radicali modifiche all’inverter: basterà riposizionare l’interruttore e collegare allo stesso i due capicorda femmina e il nostro apparecchio sarà tornato a funzionare come appena uscito di fabbrica.
Ricordiamo di lasciare i cavi con tensione 220v divisi dai cavi con tensione 12v e, nei nostri mezzi, sarebbe opportuno utilizzare sempre cavi a doppio isolamento, in grado di resistere meglio a sollecitazioni, sfregamenti e usura.
Per completare le operazioni, abbiamo utilizzato un interruttore della serie Bticino Living, munito di spia che funziona in 220v, pertanto premendo l’interruttore e accendendo l’inverter, si attiverà il led che ci avvertirà della presenza di tensione nella presa.
Tratto dalla rivista Camperlife. -
E' arrivato Camping.info
E' arrivato il tripadvisor del campeggio, il sito internet camping.info, da la possibilità a tutti i camping di iscriversi gratuitamente sul proprio portale e subire la valutazione dei propri clienti.
L'idea di camping.info è quella di offrire un aiuto nella processo decisionale durante la fase di programmazione di una vacanza in campeggio.
In linea di principio ogni campeggio europeo può essere inserito in Camping.Info (nessuna dimensione minima o altre condizioni), fintanto che si tratti di un campeggio ufficiale (no parcheggi o aree di sosta per camper in senso stretto).
L’inserimento dei campeggi è gratuito e non vincolante ogni campeggio ha le stesse opportunità e non vi è modo di influenzare, dietro pagamento, l’ordine, la modalità o la dimensione della presentazione sul sito. Non esistono nemmeno premi per l’inserimento o cose simili.
La guida dei campeggi è ora e sarà in futuro gratuitamente a disposizione dei campeggiatori.
Camping.Info viene pubblicata in ciascuna delle sue funzioni in tutte le lingue europee (nel caso di nuovi aggiornamenti le versioni in lingua streniera vengono pubblicate con un leggero scarto temporale.
https://it.camping.info/ -
Gli impianti igienico sanitari nei campeggi
LA LEGGE - Articolo 378.
Regolamento di Attuazione del Codice della Strada impianti di smaltimento igienico-sanitario
La realizzazione degli impianti igienico-sanitari, destinati ad accogliere i residui organici e le acque chiare e luride raccolti negli impianti interni delle autocaravan, è obbligatoria lungo le strade e autostrade unicamente nelle aree di servizio dotate di impianti di ristorazione, ovvero di officine di assistenza meccanica, ed aventi una superficie complessiva non inferiore a 10.000 metri quadrati, nonché nelle aree attrezzate riservate alla sosta e al parcheggio delle autocaravan.
Gli impianti igienico-sanitari sono realizzati nel rispetto delle seguenti disposizioni:
-l’ente proprietario o concessionario della strada o dell’autostrada, il proprietario o gestore delle aree di cui al comma 1, deve inoltrare al comune competente per territorio apposita domanda per la costruzione degli impianti igienico-sanitari, nel rispetto della disciplina urbanistica;
- l’impianto igienico-sanitario deve essere allacciato alle reti acquedottistiche e fognarie pubbliche, ove esistenti, ovvero private, nel rispetto delle autorizzazioni e dei requisiti richiesti dalla legge 10 maggio 1976, n. 319 e dalle disposizioni regionali. Gli impianti di depurazione delle aree di servizio dotate di impianto di ristorazione, ovvero di officine di assistenza meccanica e dei campeggi, devono essere di capacità adeguata per ricevere e depurare, in linea con le normative vigenti, le acque raccolte negli impianti interni delle autocaravan, nelle quantità prevedibili in relazione al numero delle piazzole di sosta per autocaravan, ed a quello dei possibili transiti, dei medesimi autoveicoli. Qualora non risulti tecnicamente ed economicamente praticabile una soluzione depurativa autonoma, è necessario prevedere impianti di ricezione a tenuta, con svuotamento periodico tramite autobotti e conferimento da idoneo impianto di trattamento, secondo la disciplina in materia di rifiuti ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 915/82 e successive modificazioni;
- per gli impianti da realizzare nel territorio ricadente in parchi nazionali o regionali o aree naturali protette deve essere acquisita l’autorizzazione dell’ente titolare del demanio naturalistico;
- l’area dove è installato l’impianto igienico-sanitario, è dimensionata in modo da poter consentire agevolmente lo scarico contemporaneo di almeno due autoveicoli ed è provvista di rampe di accesso e di uscita nel caso di installazione esterna aree di servizio o di sosta;
- la legge regionale disciplina ulteriori caratteristiche dell’impianto.
- La gestione e la manutenzione dell’impianto igienico-sanitario può essere affidata in concessione ad impresa specializzata o al soggetto gestore dell’area naturale protetta nel cui comprensorio ricade l’impianto.
- Il concessionario è tenuto a rilasciare polizza fidejussoria per la copertura di qualsiasi ragionevole danno civile ed ambientale che possa essere causato dall’impianto o dai veicoli che vi accedono.
- Per la realizzazione di impianti igienico-sanitari all’interno dei campeggi, si applicano le disposizioni di cui al presente articolo, salvo diversa disciplina regionale.
- I proprietari o gestori di campeggi o delle aree attrezzate con gli impianti igenico-sanitari sono obbligati a fornire il servizio di scarico dei residui organici e delle acque chiare e luride raccolti negli impianti interni delle autocaravan anche in transito. Le tariffe per tale servizio sono quelle liberamente determinate dai singoli operatori, che sono tenuti agli adempimenti previsti dall’articolo 1 della legge 25 agosto 1991, n. 284.
- Ogni area dove è realizzato un impianto igienico-sanitario è indicata, a cura dell’ente gestore, dall’apposito segnale stradale. Il simbolo dello stesso segnale in formato ridotto può essere impiegato in forma di inserto su segnali di indicazione.
Fonte:
Associazione Nazionale
NUOVE DIREZIONI
Cittadino e viaggiatore -
Porta sci e porta bici
Strutture portabiciclette e portasci applicate posteriormente a sbalzo sulle autovetture ed autocaravan.
La presenza delle attrezzature in oggetto indicate, riscontrate giá da tempo sui veicoli provenienti dai Paesi della CE, si é ormai rapidamente diffusa anche tra gli analoghi veicoli immatricolati con targa nazionale.
Considerata, sia la vastitá del fenomeno che i numerosi quesiti pervenuti da parte di Uffici provinciali, Associazioni ed Organi di controllo della circolazione stradale, é necessario procedere alla emanazione di disposizioni in materia, al fine di aggiornare le procedure da seguire per la installazione delle strutture in esame.
Si premette che i portasci e i portabagagli, accessori che le Direttive n. 79/488CEE (sporgenze esterne) consente di omologare quali entitá tecniche indipendenti destinati ai veicoli della categoria M1, possono essere applicate sugli autoveicoli, senza l'obbligo della annotazione sulla carta di circolazione.
Le strutture portabici, ancorché non omologabili sono, tuttavia, accessori leggeri ed amovibili, che non modificano in modo significativo la massa a vuoto del veicolo, e la cui applicazione, al pari del portabici, é da ritenersi ammissibile sic et simpliciter senza l'obbligo di aggiornamento della carta di circolazione.
Ricade nella responsabilitá del conducente del veicolo l'obbligo della corretta installazione delle suddette strutture, per quanto concerne la stabilitá dei punti di ancoraggio, ovvero il rispetto del carico verticale ammesso sulla sfera, qualora venga utilizzato il gancio di traino come appoggio. Riguardo alla applicazione, in particolare, del portabici sulle autocaravan, si ricorda che non sussiste più l'obbligo per lo sbalzo posteriore, del rispetto del limite del 65% dell'interasse, di cui alla Circolare D.C. IV n. A083 del 16.9.1993, in quanto anche per le autocaravan valgono le disposizioni della Direttiva n. 95/48/CE relativa alle masse e dimensioni dei veicoli.
Similmente, incombe sul conducente la corretta sistemazione del carico ai sensi dell'art. 164 del Codice della strada. In particolare, si raccomanda l'esigenza di assicurare la completa visibilitá dei dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva, e della targa.
In ogni caso, la superficie esterna delle strutture non deve presentare parti orientate verso l'esterno suscettibili di agganciare pedoni, ciclisti o motociclisti.
Si comunica, infine, che per ragioni di sicurezza, non è più consentita l'applicazione di strutture posteriormente a sbalzo su autovetture ed autocaravan per il trasporto di ciclomotori, motocicli e altri oggetti, per il trasporto dei quali devono essere utilizzati i carrelli appendice ed i rimorchi per attrezzature turistiche e sportive appositamente previsti dalla normativa.
E' abrogata la circolare D.G. n. 201/85 ed ogni altra disposizione in contrasto con la presente circolare, che é di immediata applicazione.
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Patente e Camper
Nuovo panorama per chi ha la patente rilasciata dal 19/01/2013.
Per chi invece è già in possesso della patente da tempo non ci saranno grandi cambiamenti, potranno tranquillamente continuare a guidare i veicoli autorizzati.
La domanda per il rilascio della patente va presenta all'ufficio della motorizzazione del comune di residenza. Il rilascio della patente è consentito solo dopo il superamento di due test, uno teorico e uno pratico, e sono ammessi un massimo di 4 errori per il conseguimento. Nel retro del documento viene specificata la categoria degli automotori o ciclomotori che si possono guidare in base alla categoria della patente.
Nella patente italiana, oltre alle generalità anagrafiche e la foto del titolare, deve essere indicata anche la residenza. Per i cittadini extracomunitari che presentano la domanda é richiesta l’esibizione del permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità o la ricevuta della richiesta di rinnovo o di primo rilascio del documento, mentre che per i cittadini comunitari è richiesta l’iscrizione nell'anagrafe del Comune di residenza.
La patente si basa su un sistema a punti e al momento del rilascio ne è già carica con 20. In caso di contravvenzioni, i punti vengo decurtati come previsto dal Codice della Strada; ai neopatentati ne vengono decurtati il doppio per ogni contravvenzione. Se si esauriscono i 20 punti, la patente viene ritirata e per riaverla l’interessato deve sottoporsi a un nuovo esame. Nel caso il conducente non commetta nessuna violazione nell'arco di un biennio, avrà 2 punti di bonus. Inoltre è possibile ricaricare la patente di 6 punti frequentando una scuola guida. Esistono 9 categorie di patenti.
Il certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori “Cigc”: Noto anche come patentino, viene rilasciato dai 14 anni di età e consente la guida di ciclomotori, tricicli leggeri e quadricicli leggere.
Patente A1: rilasciata dai 16 anni di età e consente la guida di un motociclo di potenza non superiore agli 11 kW e di cilindrata compresa tra 175 e 125 cc.
Patente A ad accesso graduale: rilasciata dai 18 anni e permette la guida di moto di potenza fino a 25 kw e con rapporto potenza/peso (kw/kg) fino a 0,16. Per poter condurre moto di qualsiasi cilindrata e potenza è necessario avere 20 anni ed aver conseguito da due anni la patente “A ad accesso graduale” oppure aver compiuto 21 anni.
Patente B: rilasciata dai 18 anni, permette la guida di motocicli di cilindrata non superiore a 125 cc e potenza fino a 11 Kw, tricicli e quadri cicli; di macchine e camper con rimorchio. Ci sono delle limitazioni imposte che valgono per i primi tre anni dal rilascio della patente (non superare i 100 Km/h per le autostrade e i 90 km/h per le strade extraurbane principali).
Patente BE: può essere rilasciata a chi ha già la patente B, è consente la guida di autoveicoli con un rimorchio di peso superiore a 750 Kg.
Patente C: è necessario avere 18 anni minimo e possedere la patente B non scaduta. Consente la guida di autoveicoli di massa massima autorizzata fino a 7500 Kg. Consentito un carico superiore se il richiedente ha 21 anni.
Patente CE: può essere conseguita per esame da chi è già in possesso della patente C, permette la guida di autotreni ed autoarticolati.
Patente D: è necessario aver compiuto i 21 anni ed essere in possesso della patente B; permette di condurre un autobus con un numero di posti a sedere superiore a otto, escluso il conducente. Chi ha la patente D rilasciate dopo il 1 ottobre 2004 non ottiene automaticamente la patente C, come succedeva prima.
Patente DE: può essere conseguita per esame se già in si è in possesso della patente D. Chi ha la patente CE e sostiene l’esame per la patente D ottiene anche la patente DE.
Da sabato 19 gennaio 2013 entrano in vigore 2 direttive Europee che modificano l’attuale disposizione sulle patenti. Che cosa cambia?
Il primo cambiamento è la riclassificazione delle patenti. Le 9 categorie attuali diventeranno 15. Scompare il patentino e viene sostituito dalla categoria “AM” rilasciato per gli esordienti nel mondo della guida, mantenendo sempre il requisito dell’età minima di 14 anni.
Per quanto riguarda la Patente A per le moto, viene introdotta la categoria “A2” che permette la guida di motocicli con potenza non superiore a 35kW con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg e alla quale si può accedere dai 18 anni in poi. Nella Patente B per la guida dei veicoli, viene introdotta la categoria “B1” specifica per chi intende guidare un quad dai 16 anni di età, così come nelle categorie C e D.
La nuova patente sarà un documento comune per tutti gli europei e consentirà ai minorenni “patentati” la guida nei Paesi dell’Unione dove essa sia prevista. Il documento rilasciato sarà in policarbonato, avrà un ologramma e la firma digitale del titolare per evitare le contraffazioni; oltre a ciò non riporterà più la residenza, come avviene tuttora. Al momento del rinnovo verrà rilasciato un nuovo documento in modo tale che la foto sia sempre aggiornata, ovviando anche le fustelle adesive, che diventano illeggibili in poco tempo, utilizzate attualmente per evidenziare la nuova data di scadenza del documento.
Un’altra novità introdotta dalle Direttive UE è l’obbligatorietà di sottomettere agli esaminatori a corsi di formazione e aggiornamento. Inoltre, si evidenza che per il rilascio della patente saranno ammessi un massimo di 3 errori sia nella prova scritta che in quella pratica, diminuendo di 1 errore rispetto alla normativa attuale; rimane invariata la possibilità di guadagnare i 2 punti bonus nel caso non si commetta nessuna violazione nel biennio, ma non sarà più possibile recuperare i punti persi soltanto frequentando una scuola guida, a tale proposito bisognerà sostenere un esame per la ricapitalizzazione dei punti. L’obiettivo di queste riforme è migliorare la formazione dei conducenti e garantire una maggiore sicurezza stradale. -
Tenda parasole
Norme Ministeriali per tende parasole per autocaravan.
Dobbiamo aggiornare la carta di circolazione? Molti camperisti pensano sia necessario aggiornare la carta di circolazione, a norma dell’art. 78 del Codice della strada, per l’applicazione di tende parasole lateralmente agli autocaravan, ad un’altezza da terra superiore a 2,00 m.
L’omologazione dei veicoli a motore e loro rimorchi è regolamentata dalla direttiva quadro 98/14/CE del 6 febbraio 1998, recepita con Decreto Ministeriale del 4 agosto 1998.
Tale direttiva, all’ appendice 1, dell’allegato XI, annovera, tra le direttive obbligatorie per gli autocaravan, la direttiva 74/483/CEE, concernente le sporgenze esterne dei veicoli a motore, che, tuttavia, non si applica alle parti di superficie esterna dei veicoli al di sopra di 2,00 m di altezza.
In assenza di una specifica regolamentazione europea, le tende parasole, installate lateralmente ad un’altezza superiore a 2,00 m, devono considerarsi parte del carico, della cui corretta sistemazione, ai sensi dell’articolo 164 del Codice della strada, sono responsabili il conducente e il proprietario del veicolo
Pertanto, non ricorre l’aggiornamento della carta di circolazione a norma dell’art. 78 del Codice della strada. -
Porta moto
Applicazione di strutture porta moto su autocaravan.
Fermo restando quanto già stabilito con la circolare n. 1906/4120 – MOT B041 del 6.5.1999.
L’installazione su autocaravan della struttura porta moto, fissa o amovibile, successivamente alla prima immatricolazione, è consentita all’unica condizione che esista una corrispondente versione omologata dal costruttore dell’autocaravan che prevede tale tipo di struttura sin dall’origine.
La visita e prova effettuata dell’Ufficio provinciale del D.T.T. a norma dell’art. 78 del Codice della strada, è finalizzata a verificare, tra l’altro, che la tara del veicolo, compreso il porta moto, non vari del ± 5 % rispetto al valore della tara del veicolo omologato, significando che la verifica della condizione che il veicolo in ordine di marcia non superi la massa complessiva a pieno carico riportata sulla carta di circolazione è a totale carico dell’utente del veicolo.
Nell’aggiornamento della carta di circolazione deve essere riportato lo stesso valore della tara del veicolo di riferimento già omologato con porta moto e la seguente annotazione: “Lunghezza massima con portamoto = mm ...........” -
Sonno alla guida
Addormentarsi alla guida.
Diversi incidenti in camper sono causati da eccessiva fatica del guidatore. E’ bene ogni 2/3 ore fermarsi per 15/30 minuti. Nelle fermate camminate per rilassare i muscoli e fate riposare gli occhi. E’ consigliabile guidare di giorno e non più di 500 km ogni 24 ore. Muovete spesso gli occhi guardando per esempio ogni minuto il cruscotto o gli specchietti retrovisori al fine di evitare l’ ipnosi che potrebbe essere causata dal fissare per lungo tempo la linea stradale. Non bere alcool nelle soste e durante il viaggio.